Un plebiscito di consensi per l’insegnamento dell’italiano
TORONTO – Dopo i risultati – definibili plebiscitari – del sondaggio inviato dal Provveditorato Cattolico di Toronto alle famiglie dei suoi studenti, sul mantenimento del programma delle lingue ereditate, non dovrebbero esserci sorprese spiacevoli, questa sera alla riunione del direttivo, prevista alle ore 19:00 presso la sede all’80 di Sheppard Avenue East.
A seguito dei problemi sollevati a riguardo del programma di studi dell’italiano e altre lingue ereditate, durante lo svolgimento ordinario della giornata scolastica, il 23 agosto scorso, il consiglio direttivo del provveditorato aveva deciso di chiedere il parere dei genitori, attraverso un sondaggio.
Il 31 agosto 2018, il ministro per l’Istruzione aveva anche approvato la richiesta del Toronto District Catholic School Board (TDCSB) di procedere con un anno accademico transitorio, il 2018-2019, con il corso di studi linguistici durante l’orario ordinario della giornata scolastica e non nel sabato o nel doposcuola.
Il sondaggio inviato il 2 novembre scorso, per posta, a tutte le famiglie, sia a quelle con bambini frequentanti le 44 scuole dove l’International Languages Elementary program (ILE) fa parte della giornata scolastica, con 30 minuti di insegnamento per quattro giorni, sia a quelli delle restanti 120 scuole dove non viene offerto l’ILE, per un totale di 46.193 nuclei familiari, dei quali 24.493 hanno compilato e rispedito il plico.
I risultati ottenuti sono stati quasi unanimi, toccando anche picchi del 97.6% e 100% a favore del programma ILE. Il Provveditorato aveva fissato al 67% la soglia minima di approvazione alla continuazione del programma nelle ore scolastiche regolari e secondo i dati riportati nel rapporto del TCDSB, sono 16 le scuole che l’hanno raggiunta.
Le restanti 28 scuole che non sono arrivate al 67% dei consensi, non sarebbero state considerate per eventuali decisioni o cambiamenti. Ma continueranno ugualmente a mantenere lo status quo del programma linguistico.
Uno dei punti del rapporto, che ha interessato maggiormente l’attenzione, è quello riguardante le scuole dove non si insegnano per il momento le lingue ereditate.
Ebbene, quattro su cinque con un parere di almeno la metà dei partecipanti al sondaggio, hanno votato a favore dell’inserimento del programma ILE, la Holy Rosary, la St. Antoine Daniel, la St. Matthias e la The Divine Infant, dove si preferirebbero le lingue dello spagnolo, filippino e mandarino.
Anche la Father Serra, vorrebbe che nel suo programma scolastico venisse inserito l’italiano e, come seconda scelta, lo spagnolo.
Rimane aperta la questione che se il ministero non elargirà fondi sufficienti per la continuazione di tale forma d’insegnamento, il consiglio direttivo del provveditorato dovrà prendere in considerazione altre forme di continuazione del programma, per il futuro anno scolastico 2019-2020, come potrebbe essere la formazione di classi di doposcuola o lezioni extracurriculari da tenere il sabato.
Ma almeno per quest’anno il pericolo sembra scongiurato.